I 40 ritratti di Julian Assange, realizzati da Miltos Manetas per la mostra “Condizione Assange” al Palazzo delle Esposizioni, chiusa al pubblico, saranno “liberati” venerdì 10 luglio e proiettati sui muri delle strade di Roma, con un walkabout-esplorazione partecipata, radio nomade, curato da Urban Experience e RiavviaItalia Live, in collaborazione con NuvolaProject e Hearth Platform (heart&art&earth).
Le opere ispirate al prigioniero Assange, imputato di spionaggio per avere esercitato il diritto alla libera informazione, benché la sede espositiva abbia già riaperto, restano, per volontà dell’artista, inaccessibili al pubblico, fino al 26 luglio, termine dell’esposizione, per ricreare la condizione di coercizione del giornalista e attivista australiano.
Miltos Manetas ha pensato la mostra Condizione Assange, proprio nel momento dell’improvviso corto circuito fra il confinamento del fondatore di WikiLeaks e il nostro isolamento pandemico, quando più a dura prova è stata messa anche la nostra libertà personale, nei giorni severi del divieto, anche dei contatti più intimi e abituali.
La detenzione di Julian Assange, simbolo mondiale della libertà d’informazione, è oggi il sintomo di quelle libertà, che sono in pericolo per ognuno di noi. Per questo, per ogni giorno della sua prigionia, Miltos Manetas ha continuato e continuerà a dedicargli un ritratto, ma è venuto, anche per noi, il momento di chiedersi “sino a quando Assange resterà ancora prigioniero”?
L’idea di proiettarne sui muri della città le immagini, mentre i dipinti, restano chiusi dentro il Palazzo delle Esposizioni e non accessibili (tranne un evento on line che presenta nel web le opere) vuole accompagnare in modo augurale il senso della sua liberazione, che chiediamo con urgenza, insieme a tutti coloro che credono nelle libertà dell’individuo e che già hanno manifestato in precedenza, facendo uscire i contenuti della mostra nello spazio pubblico della città e ravvivando, perché non si spenga, la giusta protesta contro le censure dell’informazione e una prigionia sempre più illegittima.
L’evento concepito da Giovanna dalla Chiesa e inserito tra le iniziative di RiavviaItalia Live (la piattaforma web che sta raccogliendo idee per il riavvio del Paese, ora in tour, portando il web con i piedi per terra) – è in collaborazione con Hearth Platform (heart&art&earth) creata da Stefania Romano contro ogni violenza e ingiustizia perpetrata nei confronti dell’Ambiente, della Terra e dell’Uomo e prende spunto dalle azioni di performing media con proiezioni sui muri del quartiere e reading poetico, curate da Gaia Riposati e Massimo di Leo sui palazzi di San Lorenzo in pieno isolamento, che hanno dato voce pubblica a sentimenti altrimenti consegnati al privato, anche nelle giornate con una forte connotazione di partecipazione civile, come la Liberazione, l’anniversario per la morte di Giovanni Falcone e le recenti manifestazioni per la morte di George Floyd.
Il format è quello dei walkabout di Urban Experience, con sistemi whisper-radio per la diffusione della conversazione itinerante condotta da Carlo Infante con un ritmo radiofonico (soluzione che garantisce il distanziamento, sollecitando prossimità sociale), videoproiezioni nomadi e una diretta streaming su facebook.
Si partirà alle ore 21.00 di venerdì 10 luglio, dalla scalinata del Palazzo delle Esposizioni, per proseguire attraverso il tunnel del traforo di via Milano, continuando a proiettare sui muri del centro storico di Roma.
Urban Experience ha aderito al gruppo Italiani per Assange con cui è stato promosso l’evento del 23 febbraio 2020, a piazza del Popolo.